martedì 8 aprile 2008
Copio e incollo da basketnet:
Giganti del Basket (60). Arbitri: Aldo Albanesi e Sergio Solenghi
Sia chiaro, non hanno sempre loro due lavorato insieme. Ma io li associo così. Mi ricordo che Solenghi lavorava anche con Spotti per alcuni anni. Quindi, non sono 'designatore' ma faccio gli accoppiamenti come mi fa 'comodo' giornalisticamente.' E' chiaro che, qui, si tratta di una coppia di lusso, di grande importanza, delle partite più calde. E hanno 'perso' diverse finali scudetto perchè erano dalla Lombardia e noi, l'Olimpia Milano, eravamo in finale ogni anni (beh, quasi) e loro, per regolamento, non potevano fischiare quella serie. Aldo Albanesi era 'inflessibile'. Non lo dico come critica, sia chiaro. Anzi, noi allenatori vogliamo sapere cosa abbiamo quando si parla degli arbitri. Nessuno più 'chiaro' di Albanesi. Non dice che, per lui, il libro del regolamento era come la Bibbia. Ma quasi. E lo dico come complimento. Io potevo avere una differenza di vedute con lui per l'interpretazione di un'infrazione o un fallo ma non mi sono mai permesso di sfidare lui per quanto riguardava il regolamento: partita persa in partenza perchè lui, quel libro, l'aveva in testa, ogni pagina e ogni parola. Gli dicevo: ''Aldo, sei come un Prete. Sai tutto il 'testo'.'' Sergio Solenghi, invece, era 'flessibile'. Mentre Aldo era anche duro nei rapporti, Sergio era anche sorridente, parlava con gli allenatori e con i giocatori. Se rompevo, con grande stile, mi avvicinava (prima di Aldo, tagliato fuori dal collega): ''Dan, non vorremmo dover darti un tecnico. Perchè non ti siedi e lasciare noi arbitrare la partita?'' Cosa puoi dire con una logica perfetta come quella? Io, bravo ragazzo, mi sedevo. Sergio mi sorrideva mentre Aldo mi dava un'occhiata che mi trasmetteva questo messaggio: ''Dan, sei fortunato che lui è arrivato per prima!'' E lo sapevo anch'io, troppo bene. Quindi, avevamo in loro, la coppia 'perfetta'. Almeno per me. A me non piace mai vedere due arbitri uguali. Preferisco vedere due differenti per stile, per maniera di lavorare. Perchè? Perchè c'è la 'legge della compensazione' sempre. In ogni caso, con loro, sapevo dove rivolgermi: Per una regola andavo ad Albanesi ma non per rompere le scatole. Per un'interpretazione o per fare avvocato dalla panchina, mi rivolgevo a Solenghi. Mi piaceva avere questo tipo di equilibrio. Come detto, nessun coach è d'accordo con ogni decisione degli arbitri, ma tutti noi vogliamo arbitri costanti e accoppiati bene. Con il passaggio a tre arbitri, forse abbiamo perso un po' di questo. Sia chiaro, con il basket di oggi, ci vogliono tre, anche se cambio opinione su questo un giorno sì, un giorno no. Comunque, con Albanesi e Solenghi, sapevo di avere la massima conoscenza del regolamento, la massima costanza di metro di arbitraggio, una chiara definizione dei ruoli fra di loro due, una certa flessibilità nel sentire le mie lamentele dalla panchina (se non esageravo, tutto lecito). Oggi, Aldo Albanesi è ancora coinvolto al massimo con la sua categoria. Si chiama amore e passione. E loro avevano questo, alla grande.
Dan Peterson
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